L’autunno non perdona: se non sai leggere l’acqua, stai solo lanciando nel vuoto (e ti spiego come evitarlo) - Carpela

Autunno. L’aria si fa più fredda, le ore di luce calano e le carpe diventano più diffidenti.

Chi pesca da tempo lo sa: in questa stagione, “trovare il pesce” vale più di qualsiasi boilie miracolosa. È il momento in cui tecnica e attenzione contano davvero. Lo ha spiegato bene Oli Davies nel suo video girato ai Barum Lakes, dove racconta la sua strategia per affrontare l’autunno.
E non si parla solo di fortuna. Si parla di metodo.

Come cambia la pesca in autunno?

Quando le temperature scendono, le carpe cambiano comportamento. Si muovono meno, si alimentano con più cautela e frequentano zone più profonde e stabili.
Davies osserva che “una sola carpa che si mostra” può essere la chiave per capire tutto il lago. Ed è proprio lì che entra in gioco la minuteria giusta, perché quando le occasioni sono poche, la presentazione deve essere perfetta.

Riassumendo:

  • Le carpe diventano più statiche e selettive.

  • I segnali da cercare sono sottili: fizzing, piccole bolle, increspature leggere.

  • Serve pazienza e precisione nel posizionamento dell’innesco.

  • Il setup tecnico fa la differenza: ogni errore costa una carpa.

Dove si nascondono le carpe in questa stagione?

Quando gli algai estivi iniziano a morire, restano banchi di vegetazione isolata, zone di “cabbage” come le chiama Davies. Qui il fondale alterna zone pulite a tratti fangosi.
Lui usa il baiting pole per un approccio stealth: calare l’innesco esattamente dove ha visto muoversi le bolle, senza disturbare.
Un esempio concreto?
Se peschi in acque simili, un multi-rig con pop-up da 15 mm match the hatch (match the hatch: quando due esche messe assieme, ad esempio una boile affondante e una popup, hanno piu o meno lo stesso colore) è una soluzione vincente.

Ti permette di far lavorare l’esca sopra al detrito, mantenendo l’innesco visibile anche in fondali sporchi. Nel nostro reparto minuteria trovi tutti i componenti per realizzarlo con precisione chirurgica: girelle QC, curve shank hook, anti-tangle sleeve e leadcore già pronti.

Qual è la strategia più efficace secondo Oli Davies?

Davies adotta un approccio “ibrido”:

  • Un paio di canne su spot sicuri, già pasturati con precisione.

  • Una terza canna mobile, pronta a essere spostata sulle nuove zone di attività.

In pratica, tiene sempre aperta un’alternativa.
Chi pesca in autunno con una sola idea in testa è destinato a cappottare. Le carpe si spostano, e l’unico modo per intercettarle è leggere l’acqua e agire in fretta.
E per farlo serve una montatura che non ti tradisca. Un multi-rig montato con hooklink rigido rivestito ti permette di “sentire” il fondale al lancio e assicurarti che il terminale si posi bene.

Quando cambiare spot e come capirlo?

Davies racconta che spesso, dopo aver visto del movimento, ha “nicked a bite” – cioè è riuscito a provocare un morso quasi immediato – spostandosi su una zona secondaria, nel caso specifico “Breen Bay”.
Ma spostarsi non significa abbandonare la strategia: lui lascia sempre un po’ di pastura nei vecchi spot per “tenerli vivi”. È come tenere due pentole sul fuoco: una può spegnersi, ma l’altra può improvvisamente bollire.

Nel carpfishing questo si traduce in:

  • pasturare poco ma spesso;

  • alternare boilies visive e match the hatch;

  • usare PVA stick o bag per concentrare l’attrazione sul punto preciso.

Se vuoi migliorare questa fase, visita la sezione PVA Carpela: troverai retine Micromesh per fondali profondi e Hexmesh per acque fredde, perfette per adattarti al cambio di temperatura.

Cosa possiamo imparare da questo video per le nostre sessioni?

Oli Davies non ha reinventato la ruota. Ha semplicemente applicato disciplina e logica a ogni mossa. Il messaggio è chiaro: in autunno non vinci con le esche, vinci con la precisione.

In sintesi:

  • Trova prima il pesce, poi pensa al resto.

  • Cura i dettagli del rig: una presentazione errata in questa stagione è fatale.

  • Alterna spot fissi e mobili.

  • Adatta la minuteria alle condizioni: fondale, profondità e temperatura contano più di quanto credi.

In conclusione

Molti carpisti in autunno si arrendono dopo un cappotto, pensando che “le carpe non mangiano più”. In realtà, come dimostra Davies, mangiano eccome, solo che lo fanno con ritmo e logiche diverse. E chi non si adatta, resta a guardare.

Se vuoi essere pronto per le prossime sessioni, fai come Oli: studia il lago, prepara i tuoi rig con criterio e rifornisciti di minuteria pensata per situazioni reali. Nel nostro store trovi tutto ciò che serve per costruire setup affidabili anche quando l’acqua si fa fredda

Valentino (multirig) di Carpela

AutunnoOli daviesStrategia

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