In Diga Senza Gommone? Il Metodo di Francesco Sabbatucci per Colpire a Caccamo (Anche Quando Hai Solo Poche Ore) - Carpela

Parliamoci chiaro: il "tempo" è il vero pesce grosso che tutti inseguiamo e che non riusciamo quasi mai a guadinare. Tra lavoro, famiglia e impegni vari, le sessioni da 48 o 72 ore diventano un lusso per pochi. La maggior parte di noi deve accontentarsi di una notte, di una serata, di quelle poche ore rubate alla routine. E in quelle poche ore, la domanda è sempre la stessa: si va per guardare le stelle o si può davvero sentire un avvisatore urlare?

Per trovare una risposta, ho deciso di giocare "in casa", su un campo difficile come il lago di Caccamo. Una diga tecnica del centro Italia, dove la maggior parte dei carpisti si affida a gommoni, ecoscandagli e abbondanti pasturazioni. Sembrerebbe un posto off-limits per chi ha fretta.

E invece no. Ho messo sotto torchio Francesco Sabbatucci, uno dei ragazzi del nostro Team Carpela. Francesco a Caccamo ci vive a un tiro di schioppo e l'ha trasformato nella sua "palestra" personale. Ha sviluppato un suo metodo per affrontarlo anche quando ha solo una manciata di ore a disposizione. Niente improvvisazione, niente lanci a casaccio. Solo un piano d'azione chirurgico.

Valentino: Francesco, partiamo dritti al punto. Sessione lampo a Caccamo. Si va per fare numero o si rischia il cappotto?

Francesco: Si porta a casa, Valentino, eccome se si porta a casa. È vero, Caccamo è un lago che tanti affrontano col gommone, ma "parla" a chi lo sa ascoltare. Se arrivi in pesca con una strategia chiara in testa, il gommone non è un obbligo. Il mio focus non è "lanciare le canne", ma entrare in pesca bene nella prima finestra utile. Vedo troppi ragazzi che confondono la presenza fisica con la strategia: arrivano, piazzano tre canne a caso, bombardano di pastura senza logica e poi si lamentano che non suona nulla. A Caccamo vinci con mosse precise, quasi chirurgiche. L'improvvisazione qui non paga, ti regala solo notti in bianco.

Valentino: Ok, arrivi sullo spot. Qual è la prima cosa che fai, in pratica, per non lanciare a caso?

Francesco: La prima cosa, sempre, è leggere gli scalini. Caccamo è fatto di gradini, più o meno marcati a seconda della zona. Verso la parte "alta" il fondale degrada più dolcemente, mentre scendendo verso la diga i gradini diventano più netti e "cattivi". Non lancio una singola canna finché non ho una mappa mentale di quello che ho davanti. Se ho il barchino uso l'eco, altrimenti a lancio vado di marker. Una volta trovato il primo scalino buono, costruisco lì la mia pescata con quello che chiamo il "triangolo d'attacco": metto una canna subito sopra il gradino, una subito sotto, e la terza la uso come canna di ricerca, spingendomi più a centro lago su un fondale più importante. È un sistema che mi permette di intercettare i pesci a prescindere dalla profondità a cui stanno transitando in quel momento.

Valentino: A Caccamo il vento è un fattore decisivo, quasi un secondo pesce da catturare. Come te lo giochi a tuo favore quando hai le ore contate?

Francesco: Vivo per le finestre di piatta. Sono momenti cruciali. A Caccamo il vento scandisce la giornata con cambi repentini e decisi. Ci sono due momenti in cui, di solito, il lago si calma e ti permette di calare le lenze con una precisione millimetrica. Il primo è tra le 12:00 e le 14:00, prima che inizi a spingere dalla diga verso monte. Il secondo, il più importante per le sessioni serali, è tra le 19:00/20:00 e le 22:00/23:00, prima che giri di nuovo e tiri da monte a diga per tutta la notte. In quelle fasi io devo essere già "armato": lenze stese perfettamente, inneschi di qualità, terminali reattivi. Sfruttare quei momenti di calma per posizionare gli inneschi alla perfezione è la chiave per entrare davvero in pesca.

Valentino: Pastura: per fare presto, si bombarda o si va leggeri?

Francesco: Leggerissimo. In una sessione di poche ore non ha senso cercare di fermare un branco per giorni. Il mio approccio è pescare "un pesce alla volta". Pasturo in modo molto mirato e leggero sullo spot che ritengo più promettente. Una volta che quello spot paga e arriva la prima partenza, allora e solo allora sposto una seconda canna nei pressi del primo, per sfruttare l'inerzia e l'attività che si è creata. La terza canna, però, la lascio sempre fuori da quel gioco, a caccia del pesce solitario o di un branco diverso. Mettere troppa pressione e troppo disturbo con tre lenze su un unico gradino, a mio parere, è controproducente.

Valentino: Ok Francesco, abbiamo la strategia. Ma senza il terminale giusto, tutto questo non serve a nulla. Svelaci la tua ricetta per un rig che entra in pesca bene e non dà rogne, anche con vento e disturbo.

Francesco: Certo. Per essere sicuro di avere un terminale che lavora sempre bene e che ha un effetto "anti-rogne" in caso di disturbo da parte di pesci più piccoli, da anni mi affido a un Combi Rig che ho messo a punto per queste condizioni. Ogni componente ha un perché preciso.

Componente Prodotto Specifico Dettagli Tecnici
Sezione Rigida Korda Boom 18–20 cm, serrato con Krimps
Sezione Morbida Korda LoopBraid Blow-Out Rig, connessione asola su asola
Amo Korda Wide Gape XX Misura 2
Peso di controbilanciamento Fox Kwik Change Weight Posizionato sul loop di giunzione
Piombo Principale Nash Tractor 168 g
Clip Korda Safety Clip + Conetto Standard
Snag Leader Korda Snag Leader XT 10 m di 0.60 mm

 

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N.b.b. Francesco usa lo "snagleader" e non lo shockleader. Se non sai distinguerli, ti consiglio di cliccare qui e leggere l'articolo dedicato.

Valentino: Dammi un episodio, una pescata che ti ha cambiato la testa su Caccamo, che ti ha insegnato una lezione che porti ancora con te.

Francesco: Ce n'è una in particolare. Eravamo in una sessione di tre giorni, impostata a centro lago con una pasturazione importante. Le partenze arrivavano con continuità, ma la taglia dei pesci non voleva saperne di salire. A un certo punto arriva un temporale violento. D'istinto, quasi per cambiare qualcosa, decidemmo di spostare due canne in un sottoriva che di solito snobbavamo, ma che in quel periodo era stranamente pieno di erbai. Appena passata la bufera, nel giro di pochi minuti, arrivano due partenze furiose su quelle due canne. Risultato: due pesci di taglia importante, completamente inaspettati. La morale che mi sono portato a casa è che non bisogna mai dare nulla per scontato. In certi periodi dell'anno, anche in una grande diga, il sottoriva è oro. Se lo snobbi, regali carpe agli altri.

Valentino: Oggi, dopo anni, cosa cerchi quando scendi al lago? È ancora un'ossessione per la cattura?

Francesco: No, l'ossessione dei primi anni ha lasciato spazio a qualcos'altro: la tranquillità. Caccamo è diventato il posto dove stacco la spina. A volte mi godo una nottata in solitaria, ma sempre più spesso preferisco una serata con un paio di amici veri. Si arriva, ci si divide i compiti al volo: uno pianta i picchetti, uno cala le canne, l'altro pensa a una cena improvvisata su un tavolo fatto con due secchi rovesciati. Si pesca dalle otto a mezzanotte, e se hai letto bene il lago, quelle poche ore bastano per divertirsi. La routine è perfetta: partenza, foto al volo, rilascio, si ricala e si aspetta la prossima. Non serve altro.

Valentino: Questa visione della pesca, basata su efficienza e passione, mi sembra molto allineata a quella di Carpela. Perché hai scelto di affidarti a noi per la tua minuteria e di far parte del Team?

Francesco: Perché abbiamo una visione della pesca molto simile. Da voi trovo tutta la minuteria di cui ho bisogno, quella che fa la differenza sull'ultimo metro. Ma non è solo questo. La spedizione è fulminea, non ci sono minimi d'ordine assurdi che ti costringono a comprare roba che non ti serve, e il sito è pulito, essenziale, senza fronzoli. Ordino oggi e so che in poco tempo ho tutto nella tackle box, pronto per ripartire. Questa efficienza è fondamentale per chi, come me, vive la pesca nei ritagli di tempo.

Il Metodo di Francesco in 6 Punti per sporcarsi le mani di muco: La Checklist da Copiare

  1. Analisi Spot: Trova il primo scalino. Posiziona le canne a triangolo (una sopra, una sotto, una di ricerca più al largo).

  2. Timing: Sfrutta le finestre di calma del vento (12-14, 19-23) per calate perfette. Sii pronto ad agire in quei momenti.

  3. Pasturazione: Leggera e mirata. Pensa "un pesce alla volta". Aumenta la quantità solo dopo la prima cattura sullo spot.

  4. Terminale: Costruisci il Combi Rig "anti-rogne". Trovi tutti i dettagli nella tabella qui sopra. Non lesinare sullo Snag Leader.

  5. Esche: Hookbait affondante da 20 mm che si mimetizzi con la pastura (es. SpicyCrab di BeTackle). Evita pellet e sfarinati per non attirare disturbo.

Tirando le somme, la risposta è un "sì" grosso come una carpa di Caccamo. Pescare e catturare in poche ore non solo è possibile, ma è una scienza esatta basata su lettura dell'acqua, gestione del tempo e un'attrezzatura pensata per non fallire. Francesco ce l'ha dimostrato.

Un enorme grazie Francesco per aver condiviso il tuo playbook senza segreti.

Valentino di Carpela

P.s.

Hai altre domande per Francesco? Vuoi un confronto costruttivo sul tuo approccio? Seguilo su Instagram oppure contattalo in privato dalla sua pagina personale cliccando qui.

P.p.s.

Per mettere in pratica il suo metodo e trovare tutta la minuteria per costruire il suo terminale "anti-rogne", l'indirizzo è uno solo: www.carpela.it.

Lago di caccamoStrategia

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