In qualsiasi sport, compreso la pesca, ci sono “i segreti” di coloro che hanno iniziato a praticare molto tempo prima e che, come giusto che sia, tengono gelosamente nascosti: un terminale, una ricetta di esche, una posta.
Ma spesso i nuovi carpisti non hanno bisogno di queste informazioni secretate per catturare la loro prima carpa. Non hanno bisogno di intercettazioni telefoniche per conoscere qual è l’ultimo aroma che sta facendo stragi di carpe (ammesso che esista, e qui il dubbio è lecito).
Lo dico per esperienza, dopo anni di “divulgazione” nel settore “carpa”. Sarebbe sufficiente che i carpisti, quelli di primo pelo intendo, avessero in mano le informazioni necessarie per usare nel modo corretto i prodotti che acquistano e che, se usati male, hanno l’effetto contrario: ti fanno cappottare.
Le informazioni “non dette”
Ora, probabilmente ti verrà il dubbio di sapere: ma quali sono queste informazioni essenziali che “non cielo diconoh”?
Mi riferisco a quelle nozioni di base, ma talmente base, ma talmente base base, che i carpisti danno per scontato. Sono però utili se inizi a pescare nel 2025 e, per esempio, stai usando un prodotto messo in commercio 20 anni fa.
Sì, perché molti dei prodotti che ci sono in commercio, sono stati progettati e messi in commercio in un periodo storico (appunto tra gli anni Novanta e Duemila) in cui (a mio avviso) c’è stata una grande proliferazione di personaggi “visionari” che hanno progettato “soluzioni” che tuttora vengono utilizzate e non hanno subìto modifiche nel tempo, se non nel packaging.
Un esempio: la retina PVA
Quando un nuovo pescatore entra a far parte del fantastico mondo del carpfishing nota subito un elemento unico, che non c’è in nessun’altra tecnica di pesca. Il PVA, o per i non addetti ai lavori “quella cosa che si scioglie in acqua” o per gli avvezzi alla chimica “il Polivinil Alcol (CH₂CH(OH))-n”.
Chiamatelo come vi pare, ma il PVA ha completamente sconvolto l’approccio di pesca.
Quando abbiamo visto per la prima volta Danny Fairbrass creare dei salsicciotti ripieni di farine e pellet e imbevuti d’olio per poi posizionarli esattamente sull’amo, abbiamo goduto come dei ricci.
Prima di allora, potevi mettere la pastura sul piombo o direttamente sull’amo, ma non era la stessa cosa, ve lo posso giurare su qualsiasi cosa.
La retina ha il doppio scopo di protezione dell’amo da incagli e pasturazione ultra mega super precisa.
La distinzione: Hexmesh e Micromesh
Aspetta, con questo articolo non voglio parlarti della retina e delle sue proprietà, ma di una distinzione tra due tipi di retine che, molto probabilmente, hai ignorato finora.
Devi sapere che alcune case produttrici, quando acquisti le retine PVA, ti permettono di scegliere tra due formati: Hexmesh e Micromesh.
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Ovviamente non ci vuole un genio per capire che la versione Micromesh è quella con la trama più stretta e i buchi più piccoli.
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Mentre la Hexmesh ha i buchi più larghi e tendenzialmente esagonali.
Forse mi prenderai per pazzo, ma scegliere la versione “sbagliata” può penalizzarti… e non poco.
Esiste davvero uno “sbagliato”?
Prima di spiegarti come scegliere la maglia giusta per le tue sessioni di pesca, voglio spendere due righe su quel termine virgolettato “sbagliato”.
Nella pesca ci sono poche cose sbagliate in senso assoluto. Ad esempio, una cosa sbagliata e che definisce l’errore senza replica è “pescare fuori dall’acqua”. Sono certo che nessuno si opporrà a questa affermazione.
Invece, per la maggior parte delle affermazioni, non c’è mai uno “sbagliato assoluto” per due motivi:
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in tanti imparano ad usare i prodotti nel modo sbagliato, ma riescono a personalizzarne l’uso tanto da renderlo catturante;
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definiamo “sbagliato” quando si utilizza un prodotto in un modo differente da quello per cui è stato prodotto, uscendo così dal canonico (che è differente dal “non catturante”).
Quando usare Hexmesh e quando Micromesh
Ora passiamo al succo del discorso: quando devo usare una retina Hexmesh e quando una Micromesh?
In questo momento non mi sento di “rinchiudere” un prodotto in un insieme definito di casi perché, io stesso ho potuto constatarlo, nel tempo nascono nuove sotto-categorie di tecniche di pesca che potrebbero stravolgere l’uso di un prodotto, anche dopo molti anni che è stato inventato.
Un po’ come è successo al Viagra, che è stato prodotto per risolvere dei problemi cardiaci e… sappiamo com’è andata a finire.
Ecco alcuni esempi pratici:
Caso 1: pasturazione profonda
Se vuoi far arrivare la retina a profondità superiori ai 4 metri, usa la Micromesh perché, avendo più filato in PVA, impiega più tempo a sciogliersi.
Caso 2: inverno rigido
Il PVA ha una relazione diretta con la temperatura dell’acqua: più è calda, più si scioglie velocemente. In inverno (o in acque rigide), meglio la versione Hexmesh.
Caso 3: farine sciolte
Quando vuoi utilizzare farine (krill, tigernut, acciughe, ecc.) come contenuto dei salsicciotti, la Micromesh è la più indicata: compattando meglio la retina, ne facilita lo scioglimento.
Caso 4: salsicciotto imbevuto
Se sei quel tipo di carpista che immerge le retine nei liquidi attrattori (quelli che non sciolgono il PVA), allora ti consiglio la versione Hexmesh. I liquidi densi rallentano lo scioglimento, quindi serve una maglia più larga.
Una consapevolezza importante
Come vedi, a seconda della situazione di pesca possiamo scegliere la trama più adatta, o quella che nel tempo è stata “codificata” dai carpisti come la più indicata.
Il problema nasce quando nessuno ti spiega che esistono questi due tipi di trama e ci lasciano deliberatamente sbagliare finché qualcuno (io, in questo caso) non te lo fa notare.
Per molti carpisti queste sono informazioni banali, scontate, ripetitive, che non meritano di essere ricordate. Ma io mi metto nei panni di un ragazzo che si avvicina al mondo del carpfishing e si trova davanti a migliaia di prodotti che, all’apparenza, sembrano tutti uguali (un po’ come quando attraverso la corsia dei detersivi).
Perché ho creato un negozio specializzato
Per questo motivo (ma non solo) ho creato un negozio specializzato solo nella minuteria da carpfishing.
Il motivo è semplice: ci sono così tanti prodotti e così tante informazioni da dare che con un sito generalista fai fatica a entrare nel particolare. Se vendi canne, mulinelli, tende, lettini, borse, esche, per forza devi sorvolare su alcuni aspetti.
Ma parliamoci chiaro: va bene tutto, ma la minuteria carpfishing è al vertice delle nostre attenzioni.
Puoi dormire male su un lettino, puoi lanciare meno con una canna, può non piacerti un aroma di una boile, ma se sbagli a scegliere la minuteria, come pensi di poter diventare un bravo carpista?
Non bastano le tende da 1000€ e nemmeno i rod pod in acciaio. Io l’ho capito molti anni fa e spero che anche abbraccerai presto questo pensiero.
In conclusione…
Volevo concludere il discorso sul PVA dicendoti che non tutte le case produttrici propongono la doppia versione, oppure solo due versioni. Ogni azienda è un mondo a sé e se ti senti perso, non ti preoccupare, ci siamo noi di Carpela a districare i nodi dell’insicurezza.
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Valentino (che trama) di Carpela
P.s.: Il titolo dell'articolo vuole essere un simpatico gioco di parole su "tramare" e "trama della retina". Stai tranquillo, nessuno ti vuole male (qui).